giovedì 27 marzo 2008

La casa magica

Quando si andava dai nonni era così eccitante, c'era la possibilità di rimanere a dormire lì in quella grande casa con tutte le mie cugine. Tutto era speciale, la casa era magica, c'erano tantissime stanze e alcune erano immense.
Era una casa contadina dell'epoca medioevale, con le stalle annesse, un lungo loggiato su un lato l'aia su due, il lavatoio attaccato alla casa, la pompa per l'acqua da prendere con le mezzine di rame ed un camino su tutto un lato della cucina dove potevamo stare tutti intorno al fuoco mentre i grandi si raccontavano la giornata.
C'era una stanza grandissima al primo piano con almeno nove piloni di legno, come alberi di una nave con dei pioli conficcati, dove venivano appese le reste delle ciolle, degli agli, dei pomodorini e del granturco, dove veniva appesa l'uva ad appassire sia per l'inverno che per il vin santo.
E soprattutto c'era la stanza del granaio dove c'era il grano ammucchiato e dove noi s e m p r e andavamo a nuotare e dove sempre ci venivano a sgridare! Era come il lardo per la gatta!!
E poi si andava a letto e per stare insieme dormivamo in un unico letto nelle due direzioni e si chiacchierava fino a notte fonda raccontandoci storie di tutti i tipi.
Non c'era i riscaldamento, ma la camera era comunque calda e i vetri della piccola finestra si appannavano e spesso la mattina li trovavamo gelati.
Se penso a quei tempi, mi sembra di tornare indietro di millenni e non è del tutto falso: erano i primi anni sessanta in campagna.
La mattina ci svegliavano i muggiti delle mucche, lo zio andava a mungerle, il nonno pensava a gli animali da cortile e ai maiali, la zia ci preparava la colazione con latte e pane e poi via nell'aia a giocare, mentre tutti gl adulti andavano nei campi.
La nonna era piegata dall'artrosi nel fisico, ma non nello spirito e quindi riusciva con le uniche quattro dita che muoveva a fare la treccia con la paglia colorata per i cappelli e cucirli. Erano cappelli che vedevo in vendita in un negozio in piazza Santa Maria Novella o ai banchi in San Lorenzo o al mercato del sabato di Scandicci ed anche se non era vero probabilmente pensavo sempre che fossero proprio i suoi! Lei era burbera dura e brontolona anche perchè era lei che rimaneva con noi tutto il giorno e non potendo cammnare ci voleva sempre vicini.
Non ricordo di aver mai litigato con le mie cugine, ma di esserne sempre stata innamorata perchè erano piu grandi di me e quindi molto interssanti!!

2 commenti:

Unknown ha detto...

ma che carina XD!!!
..proprio non ti ci vedo piccola a zompettare di qua e di là °__°

ribbon. ha detto...

e pensare che non sono passati tanti anni.. il mondo è completamente cambiato..
i miei mi raccontano sempre di quando andavano a scuola con le scarpe tagliate e coi pantaloni corti anke d'inverno.. eppure era 40anni fa..
ora se un bambino non è vestito gucci da capo a piedi ci si scandalizza, se non ha il cellulare corri a comprarglielo!!
magari non hanno nemmeno mai visto un campo, una casa contadina, con il pollaio, gli animali..
purtroppo me lo ricordo poco anche io dato che ero piccola, però ricordo benissimo la cucina della mia nonna quando stava ancora a Serpiolle: un tavolo lunghissimo, pranzi infiniti con la spoglia più buona del mondo!!

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